Spazi e luoghi
L'oratorio sia ciò che dice il suo nome né vi si faccia o riponga nient'altro. Finito l'ufficio divino, tutti escano in assoluto silenzio e si abbia rispetto per Dio, sicché, se per caso un fratello vuole pregare per conto suo, non ne sia impedito dalla scorrettezza altrui (RB 52,1-3)
La Chiesa e l'Oratorio rappresentano per Benedetto il cuore del monastero, il punto di arrivo e di partenza della comunità: sono i luoghi a cui si è continuamente ricondotti e da cui si riparte più volte nella quotidianità della vita monastica.
Ogni luogo in monastero ha un suo significato.
Il progetto architettonico e la strutturazione degli spazi del monastero sono pensati, per quanto è possibile, in ottica simbolica e insieme funzionale, il cui fine è farli diventare dei luoghi vivibili dell’ora, labora et lege.
Anche se in maniera parziale, le immagini di alcuni dei luoghi abitati quotidianamente dalle monache vogliono narrare lo stile di vita della nostra comunità.
PERCORRENDO LO SPAZIO SIMBOLICO
Caratterizza l'Oratorio il vuoto: apertura totale alla Presenza. Alcuni segni vi rimandano: l'Eucaristia, il Libro, il Crocifisso Risorto; ma anche la pietra, la luce e le piante.
L'Altare, punto di convergenza di tutta la chiesa, rappresenta Cristo in mezzo a noi. Esso delimita due spazi: uno con dinamica verticale segno della grazia e l'altro con dinamica orizzontale, la navata: il percorso della comunità. Questi si congiungono nell'omphalos.
La Parola di Dio è proclamata dall'ambone, rimando al sepolcro vuoto da cui è scaturito il primo Annuncio (così l'icona). Il luogo della proclamazione è posto in dialogo (diagonale) con il leggio, da cui la parola della Chiesa, interpretata e pregata, si fa risposta.
La comunità orante è convocata dalla campana nella statio, luogo che raduna dalle varie dispersioni, per procedere unita dietro al suo Signore in un movimento di mendicanza verso l'altare.
Il Chiostro custodisce l'incontro tra la fedeltà di Dio e l'impegno obbediente dell'uomo, visibile nell'unione inscindibile tra natura e cultura: il giardino e l'architettura. Centro di tutte l'attività quotidiana, la circoscrive e la esprime in unità; rimando al giardino della risurrezione, ne anticipa la sua novità.
La Biblioteca è lo spazio per l'incontro orante del monaco con la Parola di Dio, nella sua umile fatica e laboriosa ricerca, lo studium.
Il Refettorio, nella sua sobrietà, è il luogo in cui si vive la convivialità e si rafforza l'agape fraterna iniziata nell'eucarestia.